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TORINO: MUSEO NAZIONALE DEL RISORGIMENTO ITALIANO



MUSEO NAZIONALE DEL RISORGIMENTO ITALIANO
INGRESSO LATO PIAZZA CARLO ALBERTO, 8
ACCADEMIA DELLE SCIENZE, 5 (PIAZZA CARIGNANO)
10123 TORINO

Tel. 011 5621147
info@museorisorgimentotorino

A Torino, al piano nobile di Palazzo Carignano, ha sede dal 1938 il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano. Una entusiasmante esposizione di 3500 mq, composta da migliaia di preziosissimi pezzi unici, esposti in 30 sale.
La visita al Museo Nazionale del Risorgimento Italiano di Torino, ripercorre, come un cronologico libro di storia, fatti e personaggi che accompagnano il visitatore nel lungo periodo di unificazione dell’Italia.
Stampe, vessilli, uniformi, cimeli, armi, tele che raffigurano epiche battaglie risorgimentali; manifesti e giornali dell’epoca, carrozze, sono solo il preludio ad una ben più ricca visita, che culmina con la visita della Camera dei deputati del Parlamento del Regno di Sardegna, conosciuto anche come Parlamento Subalpino in cui si svolse l’attività legislativa del regno sardo, dal 1848 al 1860.

La Camera dei Deputati del Parlamento Regno di Sardegna, conosciuta anche come Parlamento Subalpino, in cui si svolse l’attività legislativa del regno sardo, dal 1848 al 1860.
Gli scranni originali in cui sedettero i parlamentari: Camillo Benso conte di Cavour, Massimo d’Azeglio, Cesare Balbo, Vincenzo Gioberti, Giuseppe Garibaldi, contraddistinti da coccocarde tricolori.
La sala è visibile quotidianamente da un affaccio, mentre è visitabile internamente nella “Giornata dell’Unità Nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera”, su prenotazione.

ENTRATA AL MUSEO NAZIONALE DEL RISORGIMENTO DI TORINO
La parte ottocentesca di Palazzo Carignano, affacciata in piazza Carlo Alberto, ospita l’entrata del Museo Nazionale del Risorgimento di Torino.
L’entrata del Museo Nazionale del Risorgimento Italiano di Torino, ha sede nell’ala ottocentesca di Palazzo Carignano, costruita per ospitare la nuova aula Parlamentare del neonato Regno d’Italia.
L’entrata al Museo Nazionale del Risorgimento Italiano di Torino è affacciata in Piazza Carlo Alberto, 8.

LO SCALONE MONUMENTALE
Alle collezioni ospitate al piano nobile di Palazzo Carignano, si accede dallo scalone monumentale, nato per accedere alla nuova aula parlamentare del neonato Regno d’Italia, (1861) realizzata nell’ala ottocentesca del palazzo.

Lo scalone monumentale di accesso al piano nobile dell’ala ottocentesca di Palazzo Carignano.
Nell’ala seicentesca di Palazzo Carignano, storica sede della Camera dei Deputati del Regno di Sardegna tra il 1848 e il 1860, risultò piccola per ospitare il neonato Parlamento del Regno d’Italia, nato nel 1861.
Palazzo Carignano venne quindi ampliato per ospitare la nuova aula Parlamentare, a cui si sarebbe dovuto accedere da questo scalone monumentale.

Dallo scalone si intravedono gli stendardi posti per il centenario dell’Unità d’Italia nel 1961, che sottolineano il contributo di tutte le città d’Italia al Risorgimento Italiano.

Una vista dello scalone e degli standardi dal piano nobile dell’ala ottocentesca di Palazzo Carignano.
Gli stendardi posti per il centenario dell’Unità d’Italia nel 1961, sottolineano il contributo di tutte le città d’Italia al Risorgimento Italiano.

PERCORSO DI VISITA AL MUSEO NAZIONALE DEL RISORGIMENTO ITALIANO DI TORINO
Il percorso di visita al Museo Nazionale del Risorgimento Italiano di Torino, si snoda tra l’ala ottocentesca e l’ala seicentesca del piano nobile di Palazzo Carignano.
Le sale ricostruiscono come un libro di storia, fatti e personaggi, che hanno caratterizzato ogni periodo storico e hanno contribuito a far diventare l’Italia una Nazione.

LE PRIME TRE SALE
Le prime tre sale, sono dedicate all’allestimento del 1938, anno di trasferimento delle collezioni nell’attuale sede di Palazzo Carignano.
Queste sale, sono oggi importanti per tre motivi:

  • sono una rappresentazione del Museo del Risorgimento nel periodo 1935 – 1938;
  • data l’origine piemontese del Risorgimento Italiano con l’assedio di Torino del 1706, da parte dei francesi di Luigi XIV;
  • periodo risorgimentale è strettamente legato ai Savoia.
La grande tela che rappresenta l’assedio di Torino del 1706.

LA RIVOLUZIONE FRANCESE E LE GRANDI RIVOLUZIONI DEL ‘700 : TEMA DELLA SALA 4
Le grandi rivoluzioni del passato come la rivoluzione americana, la rivoluzione industriale inglese e soprattutto la rivoluzione francese, che pervase tutta l’Europa, compresa l’Italia con i suoi ideali di libertà e portò alla proclamazione delle Repubbliche di Genova, Napoli e Roma.
Simboli di libertà di questo periodo sono il “Berretto Frigio” e “l’albero della libertà di Carmagnola”.

L’ETA’ NAPOLEONICA
L’età napoleonica descritta in questa sala, ripercorre cronologicamente la “parabola napoleonica”, ascendente e discendente.
Dalla gloria dell’impero napoleonico , fino all’anno di massima espansione di Napoleone in Europa, raffigurata sulla carta del 1812, sul pavimento della sala , fino a ripercorrere le sue prime sconfitte, i nemici, la sconfitta di Waterloo e la sua morte.

La carta raffigura l’anno 1812, di massima espansione di Napoleone in Europa.
Codice Napoleonico esteso al Regno d’Italia

LA RESTAURAZIONE: TEMA DELLA SALA 8
Il periodo storico compreso tra il 1814 e il 1815, segna un passaggio importante per la storia europea.
Dall’autunno del 1814 all’inizio dell’estate del 1815, si svolse il Congresso di Vienna, a cui parteciparono le principali potenze europee, con l’obiettivo di ridisegnare la carta dell’Europa e ripristinare “l’Ancien Régime”, a seguito della rivoluzione francese e delle guerre napoleoniche.
Con il Congresso di Vienna si aprì l’Età della Restaurazione in Europa e si sancì il ritorno dei regnanti nei loro regni.
Il soffitto di questa sala è incorniciato da un bassorilievo, scolpito da Giacomo Spalla, che raffigura Vittorio Emanuele II, che con la sua corte al seguito ritorna a Torino il 20 maggio 1814 e riprende il suo trono.

I MOTI RIVOLUZIONARI DEL 1820 – 1821
I moti rivoluzionari del 1820 – 1821 infiammarono in tutta Europa, malgrado il ritorno dei sovrani nei propri troni, che fecero opera di repressione del dissenso politico, anche negli anni a seguire la Restaurazione.
Gli ideali rivoluzionari, portati dalla rivoluzione francese, proseguirono con i fermenti rivoluzionari anche clandestini, che ebbero il loro fulcro con le società segrete , la massoneria e la carboneria.
Il Torchio utilizzato per stampare l’inno dei federati, durante i moti del 1820 – 1821.
Matrice della dichiarazione del 10 marzo 1821
Richiesta di Costituzione 1821
Stemma società segrete

Toccante, la fedele ricostruzione della cella nella fortezza austriaca dello Spielberg in Moravia, in cui fu imprigionato Silvio Pellico.

Nel Museo Nazionale del Risorgimento Italiano di Torino è stata fedelmente ricostruita la cella in cui è stato rinchiuso Silvio Pellico, nella prigione dello Spielberg in Moravia.
I ritratti dell’arresto di Silvio Pellico e degli altri Carbonari.

LE RIVOLUZIONI DEL 1830 -1831
La visita prosegue con la sala dedicata alle rivoluzioni del 1830 -1831, dove i filmati e l’esposizione raccontano le lotte politiche nei vari paesi europei, fino alla rivoluzione del 1830 che aprirono a una nuova fase politica con la fine della dinastia Borbonica in Francia.
Ampio spazio è immancabilmente dedicato a Mazzini e alla nascita della sua “Giovine Italia”.

Motto mazziniano “Italia libera Dio lo vuole”

RIVOLUZIONI DEL 1848 – 1849 E CRESCITA DEL MOVIMENTO LIBERALE MODERATO
Le rivoluzioni del 1848 -1849 e la crescita del movimento liberale moderato, unite alle richieste di riforme e costituzioni in questo periodo storico, nella penisola “italiana”, sono il tema trattato in questa sala espositiva.
Tra le riforme più importanti di questo periodo c’è lo Statuto Albertino, che ha portò alla nascita del primo Parlamento del Regno di Sardegna, composto dai due rami del Parlamento, la Camera dei Deputati, con sede a Palazzo Carignano e il Senato, con sede a Palazzo Madama.

In questa sala, una vasta collezione di bandiere e fazzoletti celebrativi, esibiti durante le prime celebrazioni di piazza.


L’originale “Canto degli Italiani” con le parole del mazziniano Goffredo Mameli e musicato da Michele Novaro, più noto come “Inno di Mameli”, composto nel clima di entusiasmo per le riforme del 1847, spicca nella sala blu Savoia.

Goffredo Mameli nacque a Genova, nell’allora Regno di Sardegna nel 1827, da una nobile famiglia originaria di Lanusei in Sardegna. Figlio di un ammiraglio poi eletto deputato al parlamento sardo a Torino per tre legislature. La madre di Mameli apparteneva all’aristocratica famiglia degli Zoagli di Genova.
Foto a sx: L’originale “Inno d’Italia”. Mameli morì a soli 21 anni nel 1849, a seguito di una ferita infetta che si procurò a difesa della Repubblica Romana.

INSURREZIONI E RIVOLUZIONI IN EUROPA E ITALIA
Le insurrezioni e le rivoluzioni in Europa e in Italia, sono illustrate nella sala 13, dove il Torchio Austriaco è a ricordo della libertà di stampa ottenuta dopo l’insurezione viennese del 1848.

Nella Foto: Nella sala campeggia il Torchio Austriaco, a ricordo della libertà di stampa ottenuta dopo l’insurezione viennese del 1848.

GUERRA d’INDIPENDENZA DEL 1848 – 1849
La guerra d’indipendenza del 1848 – 1849 sono il tema della sala 14, in cui prevale l’aspetto militare della guerra, combattuta dall’esercito piemontese contro l’esercito austriaco. Guerra sostenuta anche da una diffusa mobilitazione delle minoranze colte e politicizzate della penisola per l’indipendenza e la libertà.

Nella Foto: Ricostruzione di un accampamento militare durante le guerre d’indipendenza del 1848 -1849 del regno sabaudo contro l’impero austriaco.
Foto : Particolare di un tamburo. Il tamburino, attraverso il rullo del tamburo, impartiva la cadenza di marcia alle truppe. Anche in questa epoca, il diverso ritmo del suono era un codice che trasmetteva ordini all’esercito nelle battaglie.

RICOSTRUZIONE DELLA CAMERA DA LETTO DI RE CARLO ALBERTO
La camera da letto, in cui morì re Carlo Alberto nel 1849 a Oporto, ricostruita con i mobili originali nella sala 15. La dedica all’esilio e alla morte di Carlo Alberto, una delle figure più importanti del Risorgimento Italiano.
Re di Sardegna dal 1831 al 1849, guidò le forze che portarono alla prima guerra d’indipendenza contro l’Austria nel tentativo di liberare l’Italia settentrionale dagli austriaci.
Questo evento rappresentò il primo grande sforzo dei Savoia di mutare gli equilibri nella penisola italiana, stabiliti dal congresso di Vienna.
Re Carlo Alberto, abbandonato in battaglia da re Ferdinando II delle due Sicilie e da Papa Pio IX, fu sconfitto dall’Austria.
Abdicò a favore del figlio Vittorio Emanuele II e partì per il suo esilio volontario nella città di Oporto, dove morì qualche mese dopo.
L’opera di liberazione da lui iniziata sarà ripresa con successo da suo figlio Vittorio Emanuele II , che diventerà primo Re d’Italia.
Re Carlo Alberto promulgò inoltre nel 1848 lo Statuto Albertino, la Carta Costituzionale rimasta in vigore nel Regno di Sardegna prima e nel Regno d’Italia poi, fino al 1947, anno di promulgazione della Costituzione della Repubblica Italiana.

Ritratto di Re Carlo Alberto
In questa sala è stata fedelmente ricostruita, con i mobili originali, la stanza in cui morì Carlo Alberto a Oporto nel 1849. Salendo sul cubo di affaccio alla Camera dei Deputati del parlamento sardo, abbiamo una immagine d’insieme della stanza. Anche il pavimento è stato ricostruito fedelmente.
All’esterno della ricostruzione della stanza di Carlo Alberto, sono illustrati l’esilio volontario, la morte e i funerali del sovrano.

CAMERA DEI DEPUTATI DEL REGNO DI SARDEGNA
Una delle sale più belle da visitare al Museo Nazionale del Risorgimento Italiano di Torino, è la Camera dei Deputati del Parlamento del Regno di Sardegna, anche conosciuto come Parlamento Subalpino, in attività dal 1848 al 1860.
Qui si svolse “l’attività legislativa del Regno Sardo tra il 1848 e il 1860”.
La Camera dei Deputati del Regno di Sardegna è l’unica rimasta integra in tutta Europa, dopo le rivoluzioni del 1848 e con gli scranni originali occupati dai parlamentari più importanti: Camillo Benso Conte di Cavour, Massimo d’Azeglio, Cesare Balbo, Vincenzo Gioberti, Giuseppe Garibaldi, oggi contraddistinti da coccarde tricolori.
Questa sala è nata nell’ala seicentesca di Palazzo Carignano, in quella che era la fastosa sala da ballo.

La Camera dei Deputati del Parlamento Regno di Sardegna, conosciuta anche come Parlamento Subalpino, in cui si svolse l’attività legislativa del regno sardo, dal 1848 al 1860.
Gli scranni originali in cui sedettero i parlamentari in questa epoca storica: Camillo Benso conte di Cavour, Massimo d’Azeglio, Cesare Balbo, Vincenzo Gioberti, Giuseppe Garibaldi, contraddistinti da coccarde tricolori.
La sala è visibile quotidianamente da un affaccio, mentre è visitabile internamente nella “Giornata dell’Unità Nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera” e su prenotazione.
La Camera dei Deputati del Parlamento Regno di Sardegna, conosciuta anche come Parlamento Subalpino, in cui si svolse l’attività legislativa del regno sardo, dal 1848 al 1860.
Gli scranni originali in cui sedettero i parlamentari in questa epoca storica: Camillo Benso conte di Cavour, Massimo d’Azeglio, Cesare Balbo, Vincenzo Gioberti, Giuseppe Garibaldi, oggi contraddistinti da coccocarde tricolori.
La sala è visibile quotidianamente da un affaccio, mentre è visitabile internamente nella “Giornata dell’Unità Nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera” e su prenotazione.
Particolare della volta della Camera dei Deputati del Regno di Sardegna
La composizione della Camera dei Deputati nella sua composizione nel 1858
Composizione della Camera dei Deputati del Neonato Regno d’Italia, nel 1861.
La camera dei Deputati del Parlamento Sardo non era abbastanza capiente per ospitare i deputati del neonato Regno d’Italia. Era quindi stato dato l’avvio alla costruzione dell’ala ottocentesca, che avrebbe dovuto ospitare la nuova aula parlamentare. L’attività legislativa continuava in una aula provvisoria costruita in legno nel cortile di Palazzo Carignano.
Composizione della Camera dei Deputati del Neonato Regno d’Italia, nel 1861.
La camera dei Deputati del Parlamento Sardo non era abbastanza capiente per ospitare i deputati del neonato Regno d’Italia. Era quindi stato dato l’avvio alla costruzione dell’ala ottocentesca, che avrebbe dovuto ospitare la nuova aula parlamentare. L’attività legislativa continuava in una aula provvisoria costruita in legno nel cortile di Palazzo Carignano.

DECENNIO DAL 1849 AL 1859
Il decennio dal 1849 al 1859, caratterizzato dalla crisi dei vecchi stati italiani e del movimento democratico, che per primo aveva sostenuto la questione italiana in termini di unità.
Parallele alle vicende del Regno di Sardegna si svolsero le vicende del resto della penisola italiana.
Spicca al centro della sala il telaio utilizzato per tessere il tricolore italiano.
Il telaio nell’atto di tessere il tricolore, simboleggia con i suoi molteplici fili l’azione patriottica di tanti elementi e di molteplici provenienze.

Telaio che tesse il tricolore italiano
Telaio che tesse il tricolore italiano

LA QUESTIONE ITALIANA E LA GUERRA DI CRIMEA
Le successive sale illustrano la complicata questione italiana e la guerra di Crimea sottolinea un passaggio fondamentale per il Regno di Sardegna e la “questione italiana”.
La guerra di Crimea combattuta fra l’impero Russo e una alleanza composta da Impero Ottomano, Inghilterra, Francia, e Regno di Sardegna.
Il conflitto fu originato da una disputa tra Russia e Francia sui luoghi santi della cristianità in territorio ottomano.
Il Regno di Sardegna si unì al conflitto nel 1855, al fianco dell’esercito anglo-francese, dichiarando a sua volta guerra alla Russia. Inviò un contingente di oltre 18.000 uomini e 3496 cavalli, nel timore che l’Austria, politicamente schierata con le potenze occidentali, si legasse troppo alla Francia.

Infatti, l’allora presidente del Consiglio Cavour riteneva che, se il Regno di Sardegna, non fosse entrato nel conflitto in Crimea affianco alle potenze inglesi e francesi, il regno Sabaudo sarebbe rimasto isolato e l’Austria e la Francia avrebbero stretto una alleanza.
Questo avrebbe significato la fine delle speranze di una possibile annessione della Lombardia e del Veneto ad un disegno di unità nazionale.
La guerra terminò nel 1855 con una vittoria dell’alleanza occidentale sulla Russia.

Durante il Congresso di pace di Parigi del 1856, il presidente del Consiglio del Regno di Sardegna, Camillo Benso Conte di Cavour, ottenne che per la prima volta, in sede internazionale, si ponesse la questione italiana, come tema centrale per l’equilibrio europeo.
Cavour stabilì una fitta rete diplomatica e svolse la sua attività di tessitore in una dimensione riservata e poco visibile, avviando quel processo che porterà alla seconda guerra di indipendenza e al periodo decisivo del Risorgimento.
Nella sala sono visibili la “berlina diplomatica” di Cavour, ovvero la carrozza, con la quale si presentò tra l’altro al Congresso di Parigi e l’alta uniforme indossata dal Conte Cavour per l’evento.

Nella sala sono visibili la “berlina diplomatica” di Cavour, ovvero la carrozza, con la quale si presentò tra l’altro al Congresso di Parigi e l’alta uniforme indossata dal Conte Cavour per l’evento.
Nella sala sono visibili la “berlina diplomatica” di Cavour, ovvero la carrozza, con la quale si presentò tra l’altro al Congresso di Parigi.
Nella sala è visibile ‘alta uniforme indossata dal Conte Cavour per il Congresso di Parigi.
La fedele ricostruzione dello studio del Conte Cavour. In primo piano la sua maschera funeraria.
La fedele ricostruzione dello studio del Conte Cavour. In primo piano la sua maschera funeraria.

IL TRIENNIO DAL 1859 AL 1861
Si entra quindi nel pieno del triennio tra il 1859 e il 1861, delle guerra d’indipendenza, che condurranno alla costituzione del “Nuovo Regno d’Italia”.
Le sale che raccontano di questa nuova fase sono di colore rosso, come il sangue versato per la guerra d’indipendenza contro gli austriaci, a cui seguirono le insurrezioni in Italia centrale e annessioni al regno di Sardegna.
Molti pittori partirono per combattere al fronte. Al loro ritorno dipinsero le scene vissute in guerra. Celeberrimo il dipinto che raffigura un ragazzo che porta a Firenze il tricolore.
Nella sala domina il generale Giuseppe Garibaldi a cavallo, a grandezza naturale a simboleggiare il mito del condottiero e la grande impresa del generale a capo dei Mille.
Alle pareti raffigurazioni dell’impresa dei Mille dal momento dell’imbarco a Quarto, fino all‘arrivo a Napoli.
Il racconto si conclude con l’incontro a Teano tra Garibaldi e Re Vittorio Emanuele II del 26 ottobre 1860, che conclude la spedizione dei Mille ed il ritiro di Garibaldi a Caprera.

Nella sala domina il generale Giuseppe Garibaldi a cavallo, a grandezza naturale, il condottiero che portò alla grande impresa dei Mille.
Alle pareti raffigurazioni dell’impresa dei Mille dal momento dell’imbarco a Quarto, fino all’arrivo a Napoli.
Il racconto si conclude con l’incontro a Teano tra Garibaldi e Re Vittorio Emanuele II del 26 ottobre 1860, che concluse la spedizione dei Mille ed il ritiro di Garibaldi a Caprera.
Nella sala domina il generale Giuseppe Garibaldi a cavallo, a grandezza naturale, il condottiero che portò alla grande impresa dei Mille.
La carrozza di Giuseppe Garibaldi

IL DIFFICILE COMPIMENTO DELL’UNITA’ D’ITALIA DAL 1861 AL 1870
Il difficile compimento dell’unità italiana nel periodo compreso tra la proclamazione del Regno d’Italia, da parte di Re Vittorio Emanuele II, il 17 marzo 1861e la presa di Roma il 20 settembre 1870, sono il tema della sala successiva .
Il neonato Regno d’Italia dovette affrontare vari e complessi problemi intrecciati tra loro, come i tumulti nella città di Torino per il trasferimento della capitale, i gravi problemi finanziari dello stato e il brigantaggio.

IL PERIODO TRA IL 1870 E IL 1915
La rappresentazione della borghesia in Italia, nella vita quotidiana, nel costume, nella mentalità, nelle esposizioni, le novità tecnologiche nell’ottimismo della belle epoque, ma anche nelle istituzioni nella vita politica, nel periodo di tempo tra il 1870 e il 1915 sono il tema delle sale successive.
Il colore grigio alle pareti richiama la sensazione di incertezza del futuro, con l’imminenza dell’arrivo della prima guerra mondiale e la consapevolezza già dei contemporanei della fine di un’epoca.

Il colore grigio alle pareti richiama la sensazione di incertezza del futuro, con l’imminenza dell’arrivo della prima guerra mondiale e la consapevolezza già dei contemporanei della fine di un’epoca. Siamo alle soglie della prima guerra mondiale.
Il colore grigio alle pareti richiama la sensazione di incertezza del futuro, con l’imminenza dell’arrivo della prima guerra mondiale e la consapevolezza già dei contemporanei della fine di un’epoca. Siamo alle soglie della prima guerra mondiale.

Questo emozionante racconto termina alle soglie della prima guerra mondiale e con la grande aula parlamentare, appositamente costruita nella nuova ala ottocentesca di Palazzo Carignano, che avrebbe dovuto ospitare la nuova sede del Regno d’Italia.
Data la grandiosità e solennità dell’ambiente, la grande sala oggi ospita grandi tele a tema militare – risorgimentale di un periodo compreso tra il 1848 e il 1860, raffiguranti l’esercito sabaudo e i volontari dei Mille.
Le tele, sono state eseguite quasi tutte sotto la committenza dei Savoia, negli anni immediatamente successivi agli eventi rappresentati.

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